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XHOST(1) General Commands Manual XHOST(1)

NOME

xhost - programma di controllo degli accessi al server X

SINTASSI

xhost [[+-]nome ...]

DESCRIZIONE

Il programma xhost è utilizzato per aggiungere e cancellare nomi di host o nomi di utente dalla lista abilitata a connettersi al server X. Nel caso degli host, ciò costituisce una forma rudimentale di controllo della riservatezza e della sicurezza. È sufficiente solo per una postazione di lavoro (singolo utilizzatore), sebbene esso limiti i peggiori abusi. Ambienti che richiedano misure più sofisticate dovrebbero implementare il meccanismo "user-based" o utilizzare gli hook nel protocollo per passare altri dati di autenticazione al server.

OPZIONI

Xhost accetta le seguenti opzioni a linea di comando descritte sotto. Per sicurezza, le opzioni che effettuano il controllo di accesso possono essere avviate solo dal "host di controllo". Per le workstation, questo è la stessa macchina server. Per terminali X, è l'host di login.

Stampa un messaggio sull'utilizzo.
[+]nome
Il dato nome (il segno più è opzionale) è aggiunto alla lista abilitata alla connessione al server X. Il "nome" può essere un nome di host o un nome di utente (Vedere NAMES per maggiori dettagli).
Il dato nome è rimosso dalla lista degli abilitati alla connessione al server X. Il "nome" può essere un nome di host o un nome di utente (vedere NAMES per maggiori dettagli). Le connessioni in corso non vengono interrotte ma le nuove connessioni vengono negate. Notare che la macchina utilizzata per la connessione è abilitata ad essere rimossa; tuttavia ulteriori connessioni (incluso il tentativo di aggiungerla alla lista) non saranno permesse. Riavviare il server (interrompendo così tutte le connessioni in corso) è l'unica via per riattivare le connessioni locali.
+
L'accesso è possibile per chiunque, anche se non presente nell'elenco (ovvero il controllo degli accessi è disabilitato).
-
L'accesso è consentito solo a coloro che sono sulla lista di accesso (ovvero il controllo degli accessi e attivato).
Se non viene passato nessun argomento sulla linea di comando, un messaggio stampato indica se o meno il controllo degli accessi è abilitato, seguito dalla lista di quelli abilitati alla connessione. Questa è l'unica opzione che può essere utilizzata da macchine diverse dell'host di controllo.

NOMI

Un nome completo ha la sintassi “famiglia:nome” dove "famiglia" può essere come le seguenti:

inet	host Internet (IPv4)
inet6	host Internet (IPv6)
dnet	host DECnet
nis	Nome di rete per RPC sicuro
krb	Kerberos V5 principale
local	contiene solo un nome, la stringa vuota
si	Server Interpreted (interpretato dal server)

La "famiglia" non è sensibile alle maiuscole. Il formato del "nome" varia a seconda della "famiglia".

Quando viene utilizzata una connessione Secure RPC può essere specificato l'indirizzo relativo della rete (es., "nis:unix.uid@domainname"), o può essere specificato un utente locale con solo il nome utente seguito dal simbolo at (es., "nis:pat@").

Per la compatibilità all'indietro con i nomi di host pre-R6 che contengono il simbolo at (@), xhost assume che appartengano alla famiglia nis. Altrimenti si presume che siano indirizzi internet. Se compilato con il supporto IPv6, allora tutti gli indirizzi IPv4 e IPv6 ricevuti da getaddrinfo(3) sono aggiunti alla lista degli accessi nella famiglia inet o inet6 appropriata.

La famiglia locale indica tutte le connessioni locali, assieme. Eppure, l'indirizzo del server "si:localuser:username" può essere usato per indicare un singolo utente locale. (Vedere la pagina di manuale Xsecurity(7) per maggiori dettagli.)

Gli indirizzi interpretati dal server consistono di una etichetta che distingue maiuscole da minuscole e rappresenta un dato valore, separati dai due punti. Ad esempio "si:hostname:almas" è un indirizzo interpretato dal server di tipo hostnamecon il valore almas. Per maggiori informazioni sulle forme disponibili degli indirizzi interpretati dal server, vedere la pagina di manuale Xsecurity(7) .

La lista di controllo accessi iniziale per lo schermo numero n può essere impostata nel file /etc/Xn.hosts, dove n è il numero dello schermo del server. Vedere Xserver(1) per maggiori dettagli.

DIAGNOSTICA

Per ogni nome aggiunto alla lista di controllo degli accessi viene stampata una riga nella forma "nome being added to access control list". Per ogni nome rimosso dalla lista di controllo degli accessi, viene stampata una riga nella forma "nome being removed from access control list".

VEDERE ANCHE

X(7), Xsecurity(7), Xserver(1), xdm(1), xauth(1), getaddrinfo(3)

AMBIENTE

per assegnare l'host e il display predefiniti da usare.

BUG

Non si può specificare un display sulla linea di comando, poichè -display è un argomento valido per la linea di comando (che indica che si vuole rimuovere la macchina chiamata “display” dalla lista di controllo degli accessi.)

Il server X memorizza gli indirizzi di rete, non i nomi degli host, a meno che non si usino gli indirizzi degli host interpretati dal server. Se in qualche modo si cambia un indirizzo di rete di un host mentre il server è ancora in funzione, e si sta utilizzando un modulo di autenticazione basato sugli indirizzi di rete, xhost deve essere usato per aggiungere il nuovo indirizzo e/o rimuovere il vecchio indirizzo.

AUTORI

Bob Scheifler, MIT Laboratory for Computer Science,
Jim Gettys, MIT Project Athena (DEC).

TRADUZIONE

La traduzione italiana di questa pagina di manuale è stata creata da Marco Curreli <marcocurreli@tiscali.it> e Giuseppe Sacco <eppesuig@debian.org>

Questa traduzione è documentazione libera; leggere la GNU General Public License Versione 3 o successiva per le condizioni di copyright. Non ci assumiamo alcuna responsabilità.

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